lunedì 14 dicembre 2009

UNA BRUTTA STORIA

E’ triste essere arrivati a questo punto. Berlusconi è anzituttoun uomo come tutti gli altri e la violenza va condannata ovunque si abbatta.
Noi dell’ANPPIA, che rappresentiamo uomini e donne vittime, nel periodo brutto della patria, violenze morali e fisiche nell’espressione della voglia di libertà, nelle carceri, nel confino o nell’esilio, desideriamo esprimere condanna per quanto avvenuto.
In periodo di democrazia la lotta politica deve restare nei confini di un dibattito anche aspro ma civile. Così è avvenuto nel dopoguerra quando i politici antifascisti, vittoriosi nella lotta per la libertà, furono generosi nel rispetto di avversari che professavano ancora un’ideologia contraria
Facciamo attenzione alla nostra storia. Nel 1919 si cominciò con piccoli scontri tra socialisti e prefascisti e la catena di odio diventò sempre più stretta e divenne sangue e quindi dittatura. Sono ricordi di periodi molto più significativi e complessi ma li ricordiamo perché non si ripetano.
Facciano allora un passo indietro governo e opposizione. Tornino ad essere forze politiche di contenuto e di stile. Diano l’esempio a coloro che nelle strade e su internet sfogano la loro rabbia anche solo verbale fuori di ogni bandiera. Raccolgano queste istanze individuali spesso sincere ed oneste che, gettate in un dialogo senza confronto e risposta, determinano un clima di lotta civile.
Quello che oggi i nostri figli e nipoti vedono nei telegiornali è la più brutta fiction che possono vedere e tra il vero e il finto il confine diventa labile per loro e noi potremmo non essere più in grado di ristabilire la verità nelle loro coscienze.
Televisioni e giornali dovrebbero mostrarsi interpreti del comune sentire e dei principi generali che sono tesori di tutti. Il prossimo comportamento del Presidente del Consiglio sarà determinante e a lui desideriamo dire: quando il sangue appare nasconderlo e non esibirlo. Ricordiamolo tutti come insegnamento ed avvertimento e noi, che non abbiamo le sue idee, promettiamo di lottare perché l’odio non si estenda.
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Guido Albertelli